Dopo il diffuso apprezzamento per Wonder Woman, la pellicola di Patty Jenkins che ha rappresentato forse il primo vero successo per gli eroi DC Comics sul grande schermo, il seguito WW1984 uscito ufficialmente il mese scorso anche nel nostro paese ha suscitato reazioni meno entusiaste del previsto (anche nella recensione della nostra Mara). 

Se a fine visione vi è rimasta la voglia di saperne di più su Diana Prince, bella come Afrodite. intelligente come Atena, più forte di Ercole e più veloce di Mercurio, siete nel posto giusto. Come già fatto per i protagonisti di WandaVision, anche in questa occasione abbiamo selezionato alcuni volumi, disponibili in edizione italiana grazie a Panini Comics, per iniziare o approfondire la conoscenza di Wonder Woman e delle sue avventure a fumetti (che hanno ispirato quelle di celluloide). 


Il grande libro di Wonder Woman

Il punto di partenza non può che essere questo bel volume antologico che raccoglie le storie più importanti nella decennale carriera fumettistica dell’amazzone. Il valore aggiunto di queste edizioni (che Panini ha già dedicato anche ad altri protagonisti dell’universo DC Comics) è sempre l’abbondante e curatissimo apparato redazionale. Oltre alla prefazione firmata da Lynda Carter, la storica attrice che ha vestito i panni di Diana nella serie tv degli anni ’50, ogni storia è preceduta da una pagina o due di testi che la contestualizza e introduce gli autori: si tratta di informazioni spesso indispensabili per orientarsi in un universo narrativo stratificato (e resettato più volte) come quello DC Comics. 

La selezione di storie, infatti, è interessante non solo perchè tocca i momenti più importanti della vita editoriale di Diana, dal suo esordio per mando di William Moulton Marston alla reinterpretazione moderna di George Pérez, ma anche per l’opportunità di assistere in circa 400 pagine a un viaggio su carta attraverso l’evoluzione grafica dei comics USA. Impressiona, in particolare, il balzo tra gli ’80 e i ’90, quando la pulizia formale di Pérez viene sostituita dall’esplosione violenta di muscoli e linee cinetiche di un Deodato Jr. in piena fase Image. L’interludio di un tardivo, ma comunque apprezzabile Byrne, fanno da preludio alle storie più recenti di Wonder Woman, in cui il presente e le sue problematiche si fanno largo tra le vignette, portando l’amazzone a dover fare i conti più di una volta con i contesti bellici in cui sono impegnati gli USA. Questo è senza dubbio il volume ideale per chi non ha mai letto nulla di Wonder Woman e vuole colmare la lacuna con una full immersion. 

Wonder Woman


Wonder Woman vs. Cheetah

Altro volume antologico, questa volta in un formato ridotto rispetto all’imponenza del precedente, ma graziato da una carta patinata che valorizza maggiormente disegni e colori più moderni. Ancora una volta abbondano i redazionali, caratteristica molto interessante di queste raccolte DC Comics, tutti focalizzati sul personaggio di Cheetah, la nemica per eccellenza di Wonder Woman. Il lungo rapporto di rivalità e amicizia tra le due donne, che incarnano ideali profondamente diversi, è tracciato attraverso un percorso che spazia dal loro primissimo incontro, ancora a firma di Moulton, alle battaglie più recenti. Il tono del racconto varia sensibilmente da un blocco di storie a un altro: dopo gli esordi un po’ ingenui si passa alle atmosfere da spy movie di inizio ’80 che diventano più drammatiche già sul finire del decennio. Le due storie più interessanti sono tuttavia tra quelle più recenti accolte nel volume. La prima è Il segreto di Cheetah, il cui il veterano DC Comics Geoff Johns, affiancato da un Tony Daniel in stato di grazia, ci propone una Justice League segnata da profonde incomprensioni, in cui la relazione sentimentale tra Superman e Wonder Woman rischia incrinare irreparabilmente i rapporti tra gli eroi più potenti dell’universo. La seconda invece è un interludio scritto da John Ostander in cui la protagonista è Cheetah e Diana compare solo in un piccolo, ma significativo flashback che interrompe il racconto delle origini della donna ghepardo (la cui identità, curiosamente, è cambiata più volte nei numerosi reboot che hanno caratterizzato la vita editoriale dell’universo DC). 

Wonder Woman


Wonder Woman: L’Amazzone

Illustrato dagli acquarelli della talentuosa Jill Thompson, Wonder Woman: L’Amazzone è un (nuovo) viaggio nelle origini di Diana, che prima di essere una supereroina è la figlia di Ippolita, regina delle Amazzoni. La principessa Diana è una ragazzina molto particolare, nata letteralmente dalla terra e dalla sabbia di Themyschira, di cui è predestinata a diventare guida e voce. Le meravigliose illustrazioni della Thompson guidano il lettore attraverso i primi anni della vita di Diana e la sua adolescenza, fino all’evento che la porterà a diventare la Wonder Woman che tutti conosciamo. Anche in questo caso non manca un ottimo apparato redazionale oltre a uno sketchbook che illustra i passaggi della lavorazione della copertina e di alcune tavole, dalle matite al colore, con tanto di appunti della stessa Thompson: imperdibili. 


Tre copertine: Wonder Woman 1, 8 e Alfa

I diritti dei fumetti DC Comics sono passati alla Panini a inizio 2020. Da allora l’editore modenese ha celebrato in più occasioni Superman e gli altri eroi della DC con delle copertine speciali, a partire dai numeri Alfa distribuiti all’inizio dell’avventura editoriale per introdurre i lettori italiani ai personaggi E proprio Wonder Woman Alfa è la prima copertina speciale dedicata a Wonder Woman e realizzata dall’eccellenza italiana Mirka Adolfo su cui campeggia una bellissima e decisissima amazzone che spicca sullo sfondo blu metalizzato. Questo albetto speciale è stata seguito a stretto giro dal #1 della serie dedicata a Diana, la cui copertina è stata affidata alle matite di Milo Manara, dove la sua versione di Wonder Woman è raffigurata a cavalcioni del celebre balcone di Giulietta a Verona. È italiana anche l’illustratrice dell’ultima copertina d’eccezione: si tratta della giovane disegnatrice Federica Croci e la sua Diana impegnata in una lotta con Cheetah (in un’illustrazione in cui le figure delle due donne spiccano lucide sullo sfondo opaco) è senza dubbio la mia preferita di questa selezione. 

 

 



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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